Quando gli italiani apriranno gli occhi?
Lo so, è una domanda a risposta comandata: mai. Come diceva qualcuno che non mi va di nominare, Governare gli Italiani non è impossibile. È inutile. Però questo non mi impedisce di continuare a descrivere gli orrori quotidiani.
Come racconto altrove, oggi stavo ascoltando 24 Mattino. Tra le altre cose è andata in onda un'intervista all'avvocato Giulia Bongiorno, ex presidente della Commissione Giustizia della Camera durante il governo di sappiamo bene chi.
La Bongiorno è una persona estremamente intelligente, capace ed eccezionalmente preparata. Credo che nessuno possa dire il contrario, a qualunque parte politica appartenga. Trascrivo due brevi stralci della sua intervista.
Io le posso dire questo: che la causa effettiva, vera, autentica e reale della nostra rottura con Berlusconi è stata esattamente questa. A noi non interessavano i suoi processi. È giusto che lui si difendesse nei suoi processi, ma non è stato questo il problema. È che lui riteneva che la Commissione Giustizia potesse essere a disposizione per ritagliare leggi su misura per salvarlo dai suoi processi. In questo modo da un lato avremmo fatto una serie infinita di leggi ad personam, dall'altra parte non avremmo occupato il tempo, così come è stato poi, per le leggi effettive, generali, astratte che servono a tutti. La rottura, guardi, è stata, e ci sono documenti che lo attestano, sulle intercettazioni, sul processo breve, sul processo lungo, su tutte quelle leggine che servivano per i suoi processi.
Considerata la sua levatura di avvocato, sono certo che è in grado di provare quanto dice, rendendosi ben conto della gravità di quanto afferma. Non è tutto:
Quello che mi ha fatto arrabbiare è l'idea che un uomo, che è stato premier, un uomo potente e importante, possa pensare di selezionare le candidate per la regione in base alla bellezza. Ma questo altro non è che uno dei suoi metodi, che costantemente ha usato durante tutta questa sua legislatura, per selezionare... si ricorda quando ci furono le europee c'era pure un concetto di questo genere che lui aveva evidenziato, dopodichè (..) poi, guardi, quando un ex premier, per parlare di giudici parla di giudichesse, significa che c'è un grande disprezzo, perchè non esiste questa parola. Consideri che lui a me mi continua a chiamare sempre "signora" o "avvocatessa"; guardi "avvocatessa" io non lo sopporto poichè anche questo è denso di dispregiativo. In realtà non ha assolutamente considerazione per le donne, vorrei che però le donne al momento del voto se lo ricordassero.
Vorrei far notare che la Bongiorno non fa certo parte delle toghe rosse, giudici o avvocati che siano. Era in Alleanza Nazionale ai tempi del governo di colui che sappiamo. Per questo parla di "nostra rottura con Berlusconi".
Soprattutto, vorrei sottolineare le implicazioni della sua prima affermazione: ci rendiamo conto che quell'essere cercava di manipolare il parlamento per favorire sè stesso? Attenzione: in questo contesto non importa assolutamente niente il fatto che sia colpevole o meno dei reati che gli attribuiscono, anche se io ho le mie idee in proposito.
Quello che importa è che ha tentato di favorire i propri interessi sfruttando la posizione di presidente del consiglio: questo è sufficiente a renderlo impresentabile.
Almeno, lo sarebbe in ogni paese civile, dove chi ha manipolato (o tentato di manipolare, non cambia nulla) le istituzioni a proprio vantaggio è bandito dalla vita politica, se gli va bene.
Spero che questo ennesima testimonianza faccia riflettere chi andrà a votare.
Potete ascoltare l'intervista completa dal podcast di 24 Mattino finchè rimane online. L'intervento della Bongiorno inizia a 49:30.
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