Immagine da Repubblica

A proposito della storia dell'orsa Daniza: non voglio scrivere l'ennesimo post qualunquista o radical-animalista, non mi piacciono gli estremismi. Voglio solo descrivere un paio di pensieri che, davvero, mi sono arrivati spontanei.

Il primo. Come al solito in questo paese, la gestione dell'intera vicenda ha dimostrato pressapochismo, incompetenza, impreparazione. Si vuole ripopolare la fauna di una zona senza definire regole e confini che regolino la convivenza tra specie potenzialmente pericolose (l'uomo) e gli animali.

Si è cercato di rimediare decidendo di addormentare l'animale e trasferirlo: peccato che gli esperti della provincia di Trento non siano nemmeno capaci di calcolare la dose di anestetico necessario.

Betty

I gatti, si sa, sono pettegoli. Tutti conosciamo il noto proverbio Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino....

Qualche giorno fa ne ho avuto (l'ennesima) riprova. Ho beccato la micia presso i rottami (il casino che c'è intorno a casa quando c'è un cantiere non è immaginabile...), evidentemente interessata da qualche rumore o odore che ha sentito. Credo più odore: probabilmente c'è qualche topolino di campagna che ha trovato rifugio sotto le macerie.

Ovviamente, ha infilato testa, orecchie e baffi dentro il pertugio accessibile più vicino alla fonte del suo interesse.

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Amy dorme sul davanzale

La capacità dei gatti di dormire ovunque mi ha sempre affascinato. In queste giornate di afa, poi, si trovano i posti più strani, come ho già documentato altrove.

Credo che questa foto documenti bene come i gatti siano in grado di combinare comodità, benessere e sicurezza.

Infilandosi tra inferriata e telaio, la micia ha trovato una posizione in cui viene "trattenuta" senza scivolare, cosa che i gatti amano molto, almeno i miei.

Il luogo, poi, è fresco e un po' ventilato, quindi ideale per un riposino.

C'è chi riferisce di incontri con alieni, chi è certo di avere incontrato Elvis e così via.

Pure io ora faccio parte della schiera di coloro che possono vantare uno strano incontro.

Con una grossa differenza però: io posso provarlo.
Devo tutto alla decisione di prendere con me l'aborrito smartphone ed alla prontezza di spirito che mi ha assistito, permettendomi di documentare lo straordinario incontro.