"Gli Jatravartid di Viltvodle VI credono invece che il cosmo sia nato dallo starnuto di un essere chiamato il Grande Ciaparche Verde."

Towel Day - Non fatevi prendere dal Panico

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L’uomo è veramente uomo soltanto quando gioca Friedrich Schiller

Tower of Time

Tower of Time
Immagine da Event Horizon

Alla fine degli anni '90 l'interesse verso il genere CRPG era in forte calo. Molti dei titoli storici non si erano saputi rinnovare e il declino sembrava inarrestabile. Nel 1996, però, Blizzard Entertaiment pubblicò Diablo I, gioco di enorme successo, che è anche oggi - nelle versioni II e III - uno dei titoli di punta della software house canadese. Diablo I non era un CRPG nel senso stretto del termine, anche se certe meccaniche erano riconducibili al genere, ma diede un impulso fondamentale alla rinascita del genere. Nacque allora il termine ARPG, acronimo di Action RPG, ad indicare la forte prevalenza della componente Action: combattimento/ricerca di oggetti sono centrali; trama, profondità, parte narrativa, sono in secondo piano (quando presenti...).

Come prevedibile, nacquero dozzine di cloni di Diablo.

Tower of Time di Event Horizon ad un'analisi superficiale ricade nella categoria ARPG. Però credo sia una definizione che lo sminuisce: c'è di più in questo gioco. Tower of Time si svolge interamente nei 10 livelli della torre del titolo, da affrontare in ordine, come in un classico Dungeon Crawler; ma dopo un paio di ore ci si rende conto che non si tratta del solito ARPG con orde di nemici da combattere.

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Ritorno al passato

Forse tutto è iniziato quando ho acquistato, installato, giocato e terminato Lords of Xulima, un CRPG davvero old-style, con meccaniche di gioco, motore grafico, stile che si possono definire quantomeno obsoleti. Era in offerta, al prezzo di un cappuccio ed una brioche, perchè non provarlo? Beh l'ho gradito parecchio, soprattutto mi ha regalato un bel po' di ore di divertimento. Un episodio isolato? Forse.

Dopo qualche tempo, però, ho deciso di provare i giochi di Spiderweb Software, assai apprezzati dagli appassionati per profondità di gioco e trama, pur essendo davvero meno che accattivanti (e sono indulgente...) per grafica. Di nuovo, mi sono divertito molto.

A questo punto ho iniziato a tenere d'occhio le produzioni Indie o progetti similari su Kickstarter, inizialmente per curiosità poi con vero interesse.

Ora, ad esempio, ho iniziato a seguire lavori in divenire come SKALD: Against the Black Priory o ad acquistare giochi come Balrum di Balcony Team (pagato meno di un cappuccio+brioche...).

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Realms Beyond: Ashes of the Fallen è realtà!

Cover Image
Immagine da ModDB

Un po' di tempo fa mi sono imbattuto in un tweet di Swen Vincke, fondatore di Larian Studios, la software house belga che ci ha dato i CRPG della serie Divinity Original Sin. Giocati e finiti entrambi, divertendomi parecchio. Sono tra i pochi giochi recenti che soddisfano pienamente i miei gusti: per profondità, giocabilità, motore grafico, divertimento, etc.

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25 anni di Ultima VII

Box Ultima VII The Black Gate
Immagine da Wikipedia
Il 16 aprile 1992 era un giovedì. Un giorno come tanti altri per chiunque, tranne forse che per gli appassionati di giochi di ruolo per computer. Quel giovedì fu pubblicato un gioco per PC che ha fatto la storia del genere, ed è giocato persino oggi - se pensate a cosa sono 25 anni di evoluzione tecnologica in questo campo, è un risultato che ha dell'incredibile.
Parlo di Ultima 7 The Black Gate di Origin Systems.
Su internet vi sono diverse news sull'anniversario dei 25 anni; ogni tanto leggo Ultimacodex ed è lì che trovato la notizia. Certo, non è un avvenimento che rimarrà nella storia del mondo, però mi piace ricordarlo.

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Elite Dangerous: impressioni

Elite Dangerous
Immagine da PINPNG
Nel 1984 due ragazzi inglesi, David Braben e Ian Bell, svilupparono un gioco per diverse piattaforme destinato a fare storia: Elite. Si trattava di un gioco di esplorazione ambientato nello spazio, dove si impersonava un pilota impegnato a commerciare, combattere ed esplorare (appunto) diverse galassie, viaggiando da un pianeta all'altro. Una rivista di videogiochi lo definì The Game of a Lifetime.

In effetti Elite era incredibilmente longevo: il numero di pianeti da visitare era enorme, e tante erano le cose da fare. Scopo principale del gioco era potenziare la propria nave e riuscire a raggiungere il grado di Elite.

Io lo giocai su C64 e riuscii a diventare Deadly, il livello immediatamente inferiore a Elite, ma il tempo necessario fu assurdo (per i miei standard...): all'epoca giocavo 4-5 ore a settimana, e ci misi forse un anno... Considerando che non giocavo praticamente ad altro in quel periodo, questo rende l'idea.

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Contattami, ma pensaci bene

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  • Pubblico questa roba dalla Bassa Modenese. Sì, la zona del terremoto di maggio 2012...

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    ... nuova tromba d'aria nel 2014

Cominciamo ad essere un po' scocciati

E questo Ciaparche, cos'è?

Se ti punge vaghezza di conoscere la risposta e dimostrare così la tua ignoranza, non temere: nessuno dal monitor ti osserva (sicuro? Meglio essere attenti... controlla le impostazioni di privacy della fotocamera), per cui corri ad informarti facendo clic sul link sotto.

Se sei tra quegli eletti che hanno colto la citazione, hai tutta la mia approvazione.

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Se i titoli dei menu non ti sono chiari, al tuo posto mi preoccuperei. Vabbè oggi mi sento magnanimo e ammetto che alcuni sono criptici o ambigui, per cui ho deciso di metterti a disposizione un riassunto che ti spiega in breve cosa troverai in questo sito.

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