Un popolo di scrittori
Sarà anche vero che gli italiani leggono poco, però si deve riconoscere che sono un popolo di scrittori. Non che sappiano scrivere: scrivono e basta, e tanto. Specie da quando hanno scoperto i cellulari e, sopratutto, gli smartphone, da cui è possibile inviare SMS, email nonchè aggiornare (ahimè) i social network.
La diffusione di WhatsApp, poi, ha largamente aumentato le possibilità di comunicazione, visto che l'invio di messaggi - di ogni tipo - è gratuito.
Non voglio assumere la solita posizione demagogica e supponente di chi critica a priori l'enorme proliferare di dati inutili che intasano la rete. Io stesso mi servo di questi mezzi. Non riesco però ad esimermi dall'osservare che il 99,99% delle informazioni che gli utenti pubblicano sono poco rilevanti, volendo essere generosi, per tacere poi dei casi di discussioni su Forum e "bacheche" varie che finiscono, spesso, a insulti telematici.
Ma non è di questo che voglio parlare.
Questa lunga premessa ha lo scopo di segnalare (di nuovo) i comportamenti assurdi di parecchi automobilisti.
Sarà capitato a tutti, credo, di notare guidatori che telefonano con il cellulare tenendolo ostentatamente in mano, nonostante quasi ogni modello sia venduto con un comodo auricolare, che in pochissimi usano. Lasciamo perdere l'interfaccia Bluetooth, che è presente su auto di classe superiore o disponibile come accessorio a parte, dal costo di poche decine di euro.
Nè è il caso di fare presente che sugli smartphone esistono i comandi vocali (v. Siri e S-Voice), che funzionano anche bene se ci si limita a telefonare.
Credo che un po' gli italiani amino sfoggiare l'uso ostentato del cellulare, anche se ormai chiunque ne possiede uno (o più).
Ricordo una ragazza alla guida, in tangenziale, che sembrava incapace di andare diritta. Credevo fosse ubriaca o drogata, sinceramente. Quando sono riuscito, mantenendo una notevole distanza di sicurezza, a passarla, ho visto che aveva il cellulare nella destra e una sigaretta nella sinistra. Guidava con le ginocchia.
Torno alla premessa, mi sono un po' perso.
La mania più recente che ho avuto modo di notare, visto che percorro quotidianamente un buon 60 KM di strada statale, è la scrittura da cellulare. Sono sempre più numerosi gli automobilisti che alzano ed abbassano periodicamente il capo, alternando la vista tra la strada e il cellulare tenuto con la sinistra, mentre con la destra ogni tanto spingono un tasto. E lo fanno non solo mentre sono fermi in coda, alcuni hanno la bella idea di farlo durante la marcia.
Cosa dovranno scrivere di così importante da non potere aspettare? Magari un aggiornamento dello stato sui social, p.e. "sono in colonna", cosa di interesse almeno nazionale.
Personalmente cerco di mantenere da costoro una distanza di sicurezza pari almeno al triplo di quanto previsto dal codice della strada. Il problema è quando mi sono dietro. L'unica possibilità, in questo caso, è svoltare o accostare o farsi sorpassare.
Sono curioso: anche voi avete rilevato questa nuova tendenza?
Tags: Italiani, Automobilisti