Il dubbio
Quest'uomo mi fa sorgere un dubbio. Perchè? Parto da lontano. Consideriamo le sue iniziative, dichiarazioni, apparizioni e così via.
Qualche esempio: la visita al campo rom a Bologna, prima delle elezioni regionali in Emilia Romagna.
Chiunque sia dotato del bene dell'intelletto capisce che si è trattato di una mossa per avere visibilità. E il risultato è stato ancora migliore di quanto Salvini potesse sperare, visto che i geni dei centri sociali hanno deciso di assaltare la sua auto davanti alle telecamere.
Sappiamo come vengono date queste informazioni: si pone l'accento sull'atto intollerante e violento di questi personaggi, ottenendo il risultato di farli apparire dalla parte del torto (non che non lo siano: la violenza li rende simili, in questo caso, a chi hanno contestato). Ma benedetti ragazzi, non capite che gli ignoranti e gli intolleranti che vi vedono in TV proveranno disgusto e paura per il vostro comportamento? Non capite che non rifletteranno nemmeno per un attimo sulle ragioni dei gesti e delle contestazioni? Alè, tutti voti per il nostro. Che infatti ha riscosso un successone alle regionali.
Altro caso. Il recentissimo attentato a Charlie Hebdo. Era prevedibile che il nostro se ne uscisse con dichiarazioni roboanti, e deve essersi reso conto che non poteva semplicemente urlare ai media le solite invettive sugli immigranti. Doveva alzare il tiro. E puntuale l'ha fatto: Salvini: Islam, in milioni pronti a sgozzare. Ottenendo un'enorme attenzione dai media.
Ancora. Sul piano mediatico le scelte del Salvini nazionale sono varie: l'unica ragione che possa spiegare la sua inquietante apparizione in vestiti quasi adamitici è, chiaramente, acquisire ulteriore visibilità, anche presso chi ha come unica fonte di informazione le riviste di gossip.
In breve, parrebbe che quest'uomo abbia fatto un'analisi dei politici che recentemente hanno riscosso più consenso: Renzi e Grillo. Il primo appare dovunque, la sua immagine è dappertutto: non si può accendere TV, radio, smartphone, PC, senza trovarlo da qualche parte. Il secondo è stato capace, con le sue dichiarazioni oltre le righe, di ottenere milioni di voti: mi chiedo quanti di quelli che lo hanno votato hanno letto il programma del Movimento 5 Stelle.
Analisi che lo ha portato a seguire le orme dei due leader citati. Si fa vedere dappertutto, smuovendo le acque se non riesce ad ottenere sufficiente attenzione; spara dichiarazioni sempre più violente e forti. E mi pare che stia ottenendo quanto voleva: un seguito di elettori.
Da tutto questo il mio dubbio: politico di genio o becero razzista violento? Difficile rispondere. Nel primo caso darebbe prova di un'astuzia pratica e grossolana, non dissimile da quella che appartiene al nano di Arcore ed a Renzi. Nel secondo, si dimostrerebbe semplicemente degno collega di Borghezio e altre simili vette d'intelletto.
Un'idea in merito ce l'ho.
Comunque, la triste conclusione in entrambi i casi è la stessa: vuoi per ignoranza e intolleranza, vuoi per plagio mediatico, temo riceverà una marea di consensi alle prossime elezioni. Ogni popolo ha i governanti che si merita.
Oh si impone una riflessione: quando dico politico di genio, non mi riferisco alla capacità di governo; mi riferisco alla capacità di comprendere come ottenere voti e consensi, anche con i metodi più biechi e scorretti. In questo senso ci sono parecchi politici di genio in Italia.
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