"Gli Jatravartid di Viltvodle VI credono invece che il cosmo sia nato dallo starnuto di un essere chiamato il Grande Ciaparche Verde."

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N.

di Stephen King

Al Crepuscolo
Immagine da Google Books

Al Crepuscolo è una delle numerose raccolte di racconti di Stephen King, autore forse non amato dalla critica ma certamente apprezzatissimo dai lettori. Gli devo riconoscere una cosa: nonostante il tema dei suoi romanzi/racconti sia praticamente sempre lo stesso, benchè "rivestito" in modi sempre diversi, Stephen King riesce sempre a coinvolgere il lettore, c'è poco da fare. Sa davvero narrare.

Al Crepuscolo si legge con piacere: alcuni racconti sono ottimi, altri meno, ma tutti sono avvincenti.

Ho deciso di parlarne per segnalare un racconto che ho davvero apprezzato, anche dopo diverse riletture: N.. Si tratta della storia del paziente di uno psichiatra, narrata nel resoconto che questi fa delle sedute terapeutiche. Da qui il titolo: il nome completo è omesso, per tenere fede al rapporto riservato medico-paziente.

In realtà si tratta di un "resoconto dentro un resoconto", per così dire: il narratore iniziale è la sorella dello psichiatra, che scrive ad un amico di infanzia per raccontargli del suicidio del fratello ed inviargli copia dei documenti che ha trovato tra i suoi effetti personali. Documenti che ha consultato, nonostante la nota lasciata dal fratello che la pregava di distruggerli. A questo punto la narrazione è portata avanti con la lettura dei documenti stessi, che come avrete intuito non sono altro che i resoconti delle sedute di N..

Qui inizia il crescendo narrativo, che coinvolge per gradi il lettore nel mondo di incubo di N., fino alla conclusione, prevedibile ma non per questo meno avvincente. Non svelo oltre sulla trama.

Aggiungo solo che Stephen King rende omaggio, in questo racconto, non solo a Il Grande Dio Pan di Arthur Machen, come egli stesso dichiara nella postfazione, ma anche al grande Howard Phillips Lovecraft, a parer mio. Impossibile non pensare alle ambientazioni ed atmosfere che hanno reso famoso lo scrittore di Providence: l'angoscia dell'incomprensibile, dell'alieno, il rovesciamento delle logiche umane, l'esistenza di luoghi capaci di sconvolgere la mente per la loro distanza da quanto è umano, come il placido campo descritto nel racconto...

Stephen King poi ci aggiunge del suo, miscelando magistralmente all'angoscia del protagonista l'ossessione compulsiva, collegandola alle atmosfere lovecraftiane di cui ho detto. Davvero riuscito.

Vale la pena di leggerlo anche per questo solo racconto, se amate Lovecraft.

Tags: Howard Phillips Lovecraft, Horror, Stephen King

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