"Gli Jatravartid di Viltvodle VI credono invece che il cosmo sia nato dallo starnuto di un essere chiamato il Grande Ciaparche Verde."

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La Coop sei tu

Carrello Coop
Immagine da Il Fattaccio
"La Coop sei tu", recita un noto adagio. Mi sento un po' offeso quando lo sento. La Coop dove spesso mi devo recare non è qualcosa cui mi piace essere paragonato. Qualità in calo drastico, poco personale, servizi automatici poco efficienti - dalle bilance alle casse automatiche - spazi di movimento minimi... Si salva il personale, che pure a ranghi ridotti e carichi di lavoro aumentati è (quasi) sempre cordiale e disponibile.
Ma non è questo l'argomento dell'articolo. Dopotutto, siamo nella sezione Karma, si parla di cose positive. Magari proseguirò le mie lamentele in altro post.
Sono arrivato a parlare di Coop perchè ormai è un luogo di ritrovo, mio malgrado, dove si incontrano regolarmente amici e parenti, al punto che so quali orari devo scegliere se voglio vedere determinate persone. Bene, il sabato mattina (lo so è una giornata pessima per la spesa, ma si fa come si può) capita spesso di incontrare un vecchio, vecchissimo amico d'infanzia. Non si offenda per il "vecchissimo" se legge: non parlo di età anagrafica (anche se....).
Bene. Uno dei sabato in questione mi aggiravo all'interno della Coop, già parecchio nervoso di mio causa la gimcana tra i pensionati che decidono che le corsie anguste sono un ottimo luogo per raccontarsi degli ultimi malanni e/o abbuffate e per commentare gli ultimi necrologi, a volte conseguenza delle precedenti (un po' di umorismo nero ogni tanto ci sta...).
Mentre cercavo uno spazio in cui respirare, incontro il nostro amico, lo stesso di Ricordi di Subbuteo (ormai è come se lo conosceste anche voi...), e lo apostrofo subito comunicandogli i miei valori di pressione arteriosa. È una metafora: intendo dire che gli faccio presente che la spesa alla Coop il sabato mattina mi mette di pessimo umore. So che lo avevate capito, ma non si sa mai...
La sua replica è stata il racconto di quello che gli era capitato quella stessa mattina, che è poi la ragione di questo karma. Dunque. Arriva al parcheggio, scende e passa all'ovvio step successivo, prendere un carrello. È noto che questi si possono prelevare previo inserimento di moneta di vari tagli, oppure di gettone apposito. Questa del gettone è una faccenda che non tutti conoscono, nonostante qualche quotidiano abbia ritenuto il fatto degno di un trafiletto (Fonte: Gazzetta di Reggio - Link non più in archivio). Il nostro è uno dei pochi esseri umani, l'unico che conosco, in possesso di uno di questi gettoni. Gli suggerisco di metterlo in vendita, secondo me potrebbe trarne qualcosa da qualche numismatico presbite o da un amatore di oggetti strani.
Però, nel tentativo di infilare il gettone nell'apposita fessura, questo gli sfugge di mano e cade. Poco male: per chiunque altro il problema si risolve chinandosi e raccogliendolo. Ma il nostro non è "chiunque altro"; è perseguitato da quella che io definisco "Nuvola delle piccole sfighe quotidiane", parafrasando Fantozzi. La nuvola puntualmente assolve il suo compito: quante probabilità ci sono che il gettone rotoli in fondo alla fila dei carrelli, in una posizione non raggiungibile in alcun modo se non rimuovendo tutti i carrelli stessi? È un calcolo difficile, ma a parer mio sono poche.
Ok. Il nostro non perde la calma (questa è un'ipotesi, non mi ha detto come ha reagito...) e cerca qualche moneta che gli permetta di prelevare il carrello, per poi recuperare con calma il gettone. Ma la nuvoletta non è soddisfatta: niente monete. Immagino che abbia rivoltato l'auto, tappetini compresi, alla ricerca di un euro. Non lo trova, tuttavia non sarei stupito se avesse trovato un paio di euro altrove, che so, nel posacenere, qualche giorno dopo questi fatti. Il carrello è imprescindibile, però. La decisione, a questo punto, è presa: si torna a casa a munirsi di moneta. Come? Mi chiedete se non sarebbe stato più semplice cambiare i contanti da qualche parte? Beh non so. Considerate che siamo di sabato mattina: ci sono file ovunque, dagli sfaccendati al bar che leggono tutto il giornale, necrologi compresi, ai clienti con il "tasto iena" inserito ai vari punti vendita e/o alle casse. Saltare una fila, fosse anche per un semplice cambio, è rischioso. In più abita a 3-4 km dalla Coop...
Ok, ritorno a casa, ricerca monete, di nuovo alla Coop. Il nostro, comunque, è anche intenzionato a punire fisicamente il gettone, quindi decide di recuperarlo: estrae i carrelli uno ad uno, con uno spostamento di monete paragonabile a quello dei dischi della torre di Hanoi, riesce finalmente a catturare il colpevole per rendersi conto che l'unico ad essere punito fisicamente è stato lui: la fatica non è stata poca. Inoltre, essendo una persona civilizzata, rimette ovviamente a posto i carrelli. Mi chiedo cosa può avere pensato chi lo ha visto mentre era intento a questa attività. Forse ne è nato un post su quella sentina di osservazioni inutili che è Facebook: "stamattina ho visto un tizio che...."
Comunque, tutta la faccenda è terminata felicemente, al di là della perdita di tempo e degli anni di purgatorio (ad essere magnanimi....) che si è guadagnato l'amico in questione: raccontandola si è divertito anche lui (forse), da qui il karma che ha alleggerito un sabato mattina di spesa fastidiosa.

Tags: Ridere

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