Battleship
Chi mi conosce sa che credo fermamente nell'esistenza del Demone della Perversità, che il grande Edgar Allan Poe descrive con la consueta maestria in un racconto breve.
Chi non l'ha mai letto sappia che il Demone della Perversità rappresenta l'oscuro, malsano, irresistibile impulso che ognuno di noi possiede e che ci spinge a compiere un'azione che sappiamo non solo sbagliata, ma persino deprecabile, proprio perchè è tale.
Cosa c'entra con Battleship? Parecchio.
Qualche giorno fa, alla ricerca di qualche DVD da guardare in queste serate estive, mi sono imbattuto in questo capolavoro.
È stato allora che il mio demone, appollaiato sulla spalla, mi ha sussurrato Compralo, dai, compralo, nonostante la sensazione fortissima che si trattasse di classica minchiata.
Ovviamente, la perversione l'ha avuta vinta. Non vi dico cosa ho speso, sono già stato abbastanza punito dall'atto in sè, non ho bisogno del vostro sarcasmo (meritato comunque).
A mia parziale scusante va il convincimento che credevo si trattasse di americanata di quart'ordine, al livello di Independence Day o Transformers, quindi avevo un'idea di massima di quello cui andavo incontro.
Ma ammettiamolo: nella vita di ognuno ogni tanto c'è bisogno di vedere anche queste scemate, non si può sempre tenere il cervello acceso.
Tuttavia, Battleship non arriva nemmeno ai livelli dei due precedenti: è spazzatura pura. Se si proponesse almeno come B-Movie e si prendesse meno sul serio, sarebbe almeno un po' meno fastidioso.
Nemmeno il fatto che è tratto da un videogame lo salva.
Nella mia personalissima classifica dei peggiori film mai visti, è certamente tra i primi tre.
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