40 anni senza Keith Moon
Inizio a scrivere queste righe quando mancano 15 minuti alla mezzanotte di oggi, venerdì 7 settembre 2018. Scrivo un paio di paragrafi poi salvo subito l'articolo, voglio che la data di pubblicazione sia proprio il 7.
La mia giornata è quasi giunta al termine, grazie al Grande Ciaparche Verde. Sono stanco, questo 7 settembre coincide con la fine della settimana, e il rilassamento che mi prende in quest'occasione mi fa desiderare di andarmene a letto a leggere qualche pagina, le poche che riesco a sfogliare prima di chiudere gli occhi.
L'intento di questa premessa è portare il lettore paziente a chiedersi "Ma perchè allora non spegni questo ca..volo di PC e non te vai a letto?". La ragione è semplice: oggi ricorre il 40° anniversario della scomparsa di Keith Moon, il batterista degli Who. Sì, ce ne sono stati altri dopo di lui, ma la formazione classica degli Who è questa: Pete Townshend, John Entwistle, Roger Daltrey, Keith Moon.
Però mi sento di farlo perchè ancora oggi, quando sono a casa da solo e posso sparare certi pezzi ad un volume che mi avrebbe portato all'arresto quando abitavo in condominio, mi esalta sentire la batteria di Moon in Live at Leeds, Who's Next o Quadrophenia.
In queste occasioni termino (quasi) sempre il revival con Magic Bus nella versione di Live at Leeds; già l'iniziale linea di basso ossessionante di Entwistle è da brivido, almeno per me, anche se quello che è considerato il miglior bassista rock del millennio la trovava "noiosa". Ma l'ingresso di Moon con la batteria è... mindblowing, come dicono gli anglosassoni con un termine che non traduco: non ha la stessa potenza nella nostra lingua.
È trascorsa quasi mezz'ora da quando ho iniziato a scrivere, è già l'8 settembre, ma valeva la pena perdere un po' di sonno per ricordare un pazzo che ancora oggi riesce a trasmettere queste sensazioni, Moon the Loon, batterista tecnicamente non perfetto (così dicono gli esperti) ma di una potenza e carica straordinarie, autore di scherzi, bravate e follie varie, uno dei componenti della "loudest" live band del periodo d'oro del Rock.
Leggete questo ricordo sul Fatto Quotidiano, se volete.
R.I.P.
Tags: Pete Townshend, Magic Bus, The Who, Live at Leeds