Per fortuna non siamo onnipotenti
Forse qualcuno di voi ha letto il racconto breve It's a Good Life di Jerome Bixby. Lo trovate, in versione italiana, nella raccolta Sonde nel Futuro, curata da Robert Silverberg, con titolo La bella vita. Esiste anche un episodio di Ai Confini della Realtà tratto dal racconto ( It's a Good Life (The Twilight Zone)).
È la storia di una comunità che vive nel terrore di un ragazzino nato con il potere di far accadere qualunque cosa, tra cui leggere i pensieri altrui. Ogni membro della comunità che non solo tenta di fermarlo, ma semplicemente pensa di fermarlo, viene ucciso o ridotto all'impotenza. Nessuno può fare nulla, se non imparare a controllare i propri pensieri per evitare questo destino. Racconto piuttosto angosciante.
Comunque no, non parlo di libri in questo articolo. Parto da questa citazione perchè ogni tanto mi capita di pensare cosa farei se avessi un tale potere, e ringrazio il cielo di non averlo... Perchè? Semplice: sarei orribilmente vendicativo verso certi automobilisti. In questo periodo sono particolarmente intollerante verso due gruppi di guidatori.
- Gruppo 1: i nemici degli indiani. Costoro hanno un'intolleranza, credo anche fisica, contro tutto ciò che riguarda tradizioni, usi e costumi dei nativi americani, in particolare le frecce. Non sopportano nemmeno il termine e rifuggono dall'uso di qualunque strumento che glielo ricordi. Di qui il loro rifiuto a servirsi della "freccia" quando guidano. Cosa particolarmente fastidiosa per chi si trova a seguire un membro di questo gruppo: rallentano quasi sino a fermarsi quando devono svoltare, senza darti modo di capire le loro intenzioni - molto fastidioso specie sulle strade statali -, oppure cambiano corsia a loro piacimento contando sui tuoi riflessi... e così via, avete capito il tipo. A dire il vero, sopporto ancora meno quelli che rallentano per svoltare piantandoti i freni e mettono la freccia solo quando hanno già iniziato la manovra, dopo che hanno già percorso parecchi metri con gli stop in azione, dandoti il tempo di chiederti "Ma che c... fa?". Ah certo, la loro patologia potrebbe essere facilmente curata spiegando loro che non si chiamano frecce ma indicatori di direzione, ma è troppo complicato: dovrebbero almeno raddoppiare il numero di parole che fanno parte del loro vocabolario per comprendere il termine.
- Gruppo 2: quelli del "eh ma tanto ti ho chiesto scusa". Questi sono particolarmente odiosi, perchè sono arroganti e strafottenti: si prendono qualunque libertà sulla strada, fregandosene degli altri, e fanno un gesto con il braccino alzato per scusarsi. Caso che mi è successo di recente: sto percorrendo una rotonda. Tutti lo sanno (??), chi si immette deve dare la precedenza. Mentre seguo la mia strada, un simpatico (una a dire il vero, ma non si tratta di questione di genere...) utente della strada si proietta nella rotatoria senza fermarsi - notare che non c'era traffico, poteva entrare subito dopo -, non si volta nemmeno verso di me e alza il braccino sinistro in un gesto di scusa, pure piuttosto seccato per lo sforzo.
Ecco, finalmente mi riaggancio alla citazione del racconto. Se avessi i poteri del protagonista, probabilmente mi darei all'applicazione di pratiche anatomiche irriferibili sullo sventurato autista. Molto meglio, quindi, che non abbia queste capacità, giusto? Si sa, il potere assoluto corrompe in modo assoluto, per cui sopportiamo pazienti e, alla prossima occasione, ingoiamo gli accidenti che ci verrebbe da mandare a questi simpaticoni.
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