Un virtuoso della parola
Per fortuna, eccentrici come lei se ne incontrano pochi. Sappiamo come correggerli fin da quando sono ancora piccini. Non puoi costruire una casa senza chiodi e legname. Se vuoi che la casa non si costruisca, fa' sparire chiodi e legname.
Se non vuoi un uomo infelice per motivi politici, non presentargli mai i due aspetti di un problema, o lo tormenterai; dagliene uno solo; meglio ancora, non proporgliene nessuno. Fa’ che dimentichi che esiste una cosa come la guerra. Se il Governo è inefficiente, appesantito dalla burocrazia e in preda al delirio fiscale, meglio tutto questo che non il fatto che il popolo abbia a lamentarsi.
Pace, Montag. Offri al popolo gare che si possano vincere ricordando le parole di canzoni molto popolari, o il nome dei vari Stati dell’Unione o la quantità di grano che lo Iowa ha prodotto l’anno passato. Riempi loro i crani di dati non combustibili, imbottiscili di 'fatti' al punto che non si possano più muovere tanto sono pieni, ma sicuri d’essere 'veramente bene informati'.
Dopo di che avranno la certezza di pensare, la sensazione del movimento, quando in realtà sono fermi come un macigno. E saranno felici, perchè fatti di questo genere sono sempre gli stessi. Non dar loro niente di scivoloso e ambiguo come la filosofia o la sociologia affinchè possano pescare con questi ami fatti ch’è meglio restino dove si trovano.
Con ami simili, pescheranno la malinconia e la tristezza. Chiunque possa far scomparire una parete TV e farla riapparire a volontà, e la maggioranza dei cittadini oggi può farlo, sarà sempre più felice di chiunque cerchi il regolo-calcolatore per misurare e chiudere in equazioni l’Universo, il quale del resto non può esserlo se non dando all'uomo la sensazione della sua piccolezza e della sua bestialità e un'immensa malinconia. Lo so, perché ho tentato anch'io; ma al diavolo cose del genere. Per cui, attàccati ai tuoi circoli sportivi e alle tue gite, ai tuoi acrobati e ai tuoi maghi, ai tuoi rompicolli, autoreattori, motoelicotteri, donne ed eroina, e a ogni altra cosa che abbia a che fare coi riflessi condizionati.
Se la commedia non vale niente, se il film non sa di nulla, se la musica è sorda, punzecchiami col pianoforte elettronico, fragorosamente. Io crederò di rispondere alla musica, quando invece si tratta soltanto di una reazione tattile alla vibrazione. Ma che m'importa? Tanto, a me piacciono i divertimenti solidi e compatti.
Fahrneheit 451 (1953)
Veniamo da una bella città. Era verde" disse Carrie. "Di primavera e d'estate. E gialla e rossa d'autunno. E la nostra era una bella casa. Santo cielo, vecchia, certo, sui novant'anni o giù di lì. Me ne stavo ad ascoltare la casa che parlava, di notte, che sussurrava. Tutto il legno secco, le ringhiere, il portico, i davanzali. Ovunque si toccasse, lei parlava. Ogni stanza in modo diverso. E quando tutta la casa parlava, era come avere attorno un'intera famiglia, che ti metteva a letto. Nessuna casa di quelle che costruiscono oggigiorno potrà mai essere come quella. Questo posto qui, questo prefabbricato, non sa neanche che dentro ci sono io, non gliene importa se vivo o muoio. Fa un rumore come di ferro, e il ferro è freddo. Non ha pori attraverso i quali far penetrare gli anni. Non ha una cantina nella quale riporre le cose per l'anno venturo e per gli anni che verranno dopo. Non ha una soffitta dove tenere le cose dell'anno scorso e di tutti gli anni prima che nascessimo.
Il vetro color fragola (1954)
Prendi una soffitta. La sua stessa atmosfera è il Tempo. Ha a che fare con altri anni, con le crisalidi di un'altra età. Tutti i cassetti dei canterani sono piccole bare dove giacciono esposti migliaia di ieri.
Profumo di salsapariglia (1953)